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Un giorno un ragazzo, molto abile benché giovane, andò a cacciare e nel carniere raccolse diverse pernici. Mentre tornava verso casa avvertì una grande stanchezza e si poggiò vicino ad una grande roccia che somigliava ad una testa umana.
Una voce parlò. A parlare era la grande pietra alla quale si era appoggiato per riposare. "Ti racconterò una storia. Io sono la Grande Roccia."... Cominciò a parlare, raccontando la creazione della Terra. Durante questa splendida narrazione, il giovane avvertì un grande calore, che sciolse il gelo e si sent' in pace. Alla fine il ragazzo ringraziò e corse a casa per fare conoscere quella magnifica storia alla famiglia.. Entrato nella capanna annunciò di dover raccontare qualcosa di straordinario. Tutti si radunarono intorno al fuoco e il giovane ripeté il lungo racconto della Grande Roccia. Le sue parole scacciarono il gelo dell'inverno e riscaldarono gli animi di tutti. Quella notte tutti dormirono in pace. Il giorno seguente, il ragazzo si recò nuovamente dalla Grande Roccia e le chiese di narrargli una nuova storia. Continuarono così per molti giorni, nel corso di tutto il lungo tragitto invernale, quando il gelo cerca di mordere il cuore degli uomini. Grande Roccia gli raccontò dei tempi antichi, quando il cielo e la terra erano nuovi e il sole e la luna dei giovani amanti.
Giunta la primavera, la Grande Roccia non raccontò più, ma gli disse: "Ti ho raccontato tutte le mie storie. Ora dovranno essere custodite dal tuo popolo. Le racconterete ai vostri figli e loro ai nipoti e aggiungerete altre storie che verranno. Torna dai tuoi e vivi nella pace". Fu così che le storie entrarono nella vita e nella cultura degli Indiani e sono raccontate ancora oggi davanti al fuoco durante le notti invernali, per riscaldare il cuore degli uomini

altre di essere dimenticate.
Molti di noi non riescono a pensare
e a parlare positivamente,
perché i nostri ricordi sono troppo belli....
Abbiamo bisogno di entrambe le cose,
di ricordare e di dimenticare,
per mantenerci in equilibrio.
Ricordare alcune cose che erano sbagliate,
cosi' da non ripeterle,
e dimenticare alcune cose che erano giuste,
cosi' da non rimanere sempre ancorati ad esse.
Ogni giorno bisogna scegliere e scartare,
prendendo quello che vogliamo
e lasciando andare cio' di cui non abbiamo bisogno.
Quando siamo felici,non c'e' niente di peggio
che ricordare vividamente i tempi infelici.
E quando siamo infelici,
sappiamo di poter ricordare
di essere stati felici e,quindi,
abbiamo la capacita' di essere felici di nuovo.
Ricordate con comprensione.
E,qualche volta,ricordate di dimenticare!

son davanti a me,
odo il suono di tamburi lontani
che la magia del vento diffonde nell'aria
e avverto il canto ritmico del mio cuore....
Ascolto nel vento il tuo nome,
sussurro lieve... sospiro d'amore
che aumenta al ritmo del tam tam,
poi torna a defluire fino ad estinguersi.
Comincia il canto melodioso della natura
fra i sottili fili d'erba che il vento
scuote inondando il mio spirito.
Vengo a Te
o voce nel vento
Aspettami.
Sono debole e indifesa
ho bisogno della Tua forza e della Tua mano.
Affidami alle ali del vento
e fa che i miei occhi ammirino
sempre un tramonto dorato.
Fa che io voli alta nel cielo
sicura come un'aquila
e la mia anima ascolti
il sussurro della pioggia.
Rendimi saggia
che capisca la fragilità di una foglia
e la potenza del vento.
La tua forza e la tua dignità
mi siano scudo contro il male.
Fa che io sia sempre vicino a Te
con mani sante e occhi luminosi
fino a quando la luce del tramonto
svanirà in una notte stellata
ed il mio Spirito s'innalzerà a Te
con la dolcezza delle ali di una colomba!

Saggezza degli indiani d'America
Quando raggiungete un posto, cercate di capire se il vostro cuore lo sente. Se questo non accade, cambiate direzione. Continuate a seguire ciò che fa star bene il vostro cuore, sinchè non troverete il posto giusto. Vi accorgerete di essere arrivati al posto giusto quando sentirete l'amore che avevate provato prima di partire. "Cuore d'Orso" Nativo Americano
LE DONNE nella cultura degli Indiani d'America
indiani-d-america
In quasi tutte le tribù native americane, le donne erano il motore economico della tribù e gara...ntivano il buon andamento della vita quotidiana. In alcune tribù come gli Apache la famiglia era matriarcale.
I loro compiti erano innumerevoli: scuoiavano animali, affumicavano la carne, confezionavano tutti gli indumenti, anche i mocassini, erano espertissime conciatrici di pelli: riuscivano a renderla morbida come un tessuto (una donna riusciva a conciare 4 pelli di montone all'anno), e poi raccoglievano la frutta, pestavano il mais e il miglio, cucinavano, montavano e smontavano le tende, e, naturalmente, accudivano i figli.
Le donne indiane avevano molta cura dei loro piccoli e non si limitavano ad assicurare loro la sopravvivenza: facevano di tutto per rendere la vita bella e piacevole.
Alla scoperta degli indiani d'america
Ci sono quattro strade che possono portarti dove vuoi andare.
La prima ti conduce dove ti manda il tuo primo pensiero.
Non... è la strada giusta. Rifletti un poco.
Affronti allora la seconda.
Rifletti nuovamente ma non scegli ancora.
Finalmente, alla quarta riflessione tu sarai sulla strada giusta.
Così non rischierai più nulla.
Qualche volta, lascia passare una giornata prima di risolvere il tuo problema.
LA PENNA D'AQUILA
L'aquila è un simbolo solare e per questo motivo le sue penne vengono utilizzate anche sotto forma di disegno nei mandala curativi, è anche ut...ile ricordare che i guerrieri delle tribù delle Praterie (Sioux, Lakota, Blackfoot e Crow fra i tanti) guadagnavano il diritto di portare sul capo una penna d'aquila compiendo in guerra un atto di coraggio, mentre il copricapo di penne era invece riservato ai soli capi e ai guerrieri di particolare importanza e contava 28 penne d'aquila.
IL TAMBURO
Il tamburo è lo strumento più antico che esista sulla terra e uno dei più importanti per gli Indiani d'America.
Utilizzato tanto nella musica sacra q...uanto in quella secolare, numerose tradizioni orali definiscono i colpi di tamburo il battito della terra o lo spirito della vita. I colpi di tamburo guidano la musica degli Indiani d'America, per cui è considerato essenziale che ogni ascoltatore oda il suono del tamburo.
Inoltre, è fondamentale che i tamburi accompagnino la voce. Infatti, i due elementi sono strettamente legati tra loro nella cultura degli Indiani d'America, tanto che chi suona il tamburo non è detto suonatore di percussioni ma cantante.
Mentre le varie tribù costruiscono e usano I tamburi in maniera diversa, molti li creano simili nell'aspetto, stendendo pelli di daino finemente acconciate o pelle d'alce su un telaio di legno o un tronco cavo.
Dal momento che il processo di fabbricazione combina elementi di vita animale e vegetale, aria, acqua e fuoco - tutti elementi della terra - ne risulta che ogni strumento rappresenti il cerchio della vita.
I tamburi degli Indiani d'America tendono ad essere grandi - due o tre piedi di larghezza - e sono normalmente suonati da gruppi di uomini disposti in cerchio.
Anche i tamburi più piccoli, con una sola facciata, sono usati dagli Indiani d'America, cosi come i tamburi d'acqua, che sono realizzati stendendo uno strato di pelle conciata umida su un piccolo vassoio di legno o una zucca piena d'acqua. Questi tamburi più piccoli sono a volte chiamati "tom-toms" dalle altre popolazioni; "tom-tom" è infatti un antico termine britannico che identificava un tamburo giocattolo per bambini, non è un termine proprio degli Indiani d'America.